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giovedì 24 gennaio 2013

LOOPER

Non voglio parlare di quella merda dei viaggi nel tempo



Il viaggio nel tempo è uno degli argomenti più interessati e affascinanti della narrazione fantascientifica letteraria e cinematografica.
Esso infatti offre, per la sua stessa natura, la possibilità di mettere in scena racconti intelligenti ed appassionanti al tempo stesso, di far lavorare la mente dello spettatore e di stupire continuamente con nuove applicazioni degli innumerevoli paradossi che si ingenerano nella dinamica dei viaggi nel tempo.

Per questo un film come Looper produce negli appassionati del genere un interesse ed un'aspettativa notevole; lo sceneggiatore ed il regista ci pongono davanti ad una sfida: vogliono sorprenderci e fregarci, restando sempre federli alle regole del gioco.
Queste regole si riassumono molto facilmente in un'unica parola: coerenza.
Se nella narrazione manca coerenza, se i paradossi non sono trattati con l'attenzione dovuta, se la vicenda è lasciata andare senza porsi troppi problemi, allora c'è qualcosa che non va, il film non gira come dovrebbe e lascia troppi dubbi e troppe incertezze sparse sul campo


Questo Looper è complessivamente un buon film, ma appartiene un po' troppo alla seconda categoria, a quel gruppo di film che parlano di viaggio nel tempo con il solo intento di lasciare stupito lo spettatore senza preoccuparsi troppo della logica e della coerenza necessarie, e anzi piegandole all'unico fine dell'entertainment e dell'amazement.
Va detto che il film è encomiabile nella pressochè totale assenza di spiegoni e nel suo continuo tentativo di mettere in chiaro che la coerenza non sia ritenuta necessaria oltre il livello minimo, ma questo ovviamente non basta.
Non puoi fare un film che si regge sulle dinamiche teoriche del tempo circolare e poi sperare di risolvere tutto con un "se ci mettiamo a parlare di paradossi non ne usciamo più e ci viene mal di testa" (battuta quasi citata letteralmente, quasi manifesto dell'approccio alla realizzazione di questo film).

Non starò qui ad elencare i tanti problemi di coerenza presenti, ma ciò che ad un'occhiata superficiale può sembrare un meccanismo ben oliato ed anzi piuttosto ben congegnato, non regge ad un'analisi più attenta; tutto crolla come un castello di carte in pochi secondi.
Tutto da buttare, quindi?

No, tutt'altro, il film è un ottimo esempio di intrattenimento intelligente, un film leggero nei contenuti ma ottimamente realizzato, che richiede allo spettatore attenzione e concentrazione per non smarrirsi nelle idee dell'intreccio (per quanto molto, troppo lineare, per un film sui viaggi nel tempo), che non tratta il pubblico come un gruppo di bambini da portare per mano e a cui spiegare tutto per filo e per segno.


Ottima è in generale la scrittura e la costruzione dei personaggi, credibili, completi, abbastanza sfaccettati rispetto alla media del genere di riferimento.
Ottime anche le interpretazioni, da un irriconoscibile Joseph Gordon-Levitt ad un Bruce Willis sempre bravo nell'interpretare un ruolo scritto su misura per lui, gli attori sono in grado di costruire personaggi reali e realmente viventi davanti ai nostri occhi, che consentono l'immedesimazione anche laddove la costruzione della trama correrebbe il rischio di creare grande distacco.

Il prossimo futuro messo in scena convince nella sua forma di anti-futurismo; un futuro che non è altro che un oggi più sporco e degradato, senza principi nè ideali, con un tessuto sociale disgregato e ben poco di nuovo da mostrare. Una rappresentazione coraggiosa, che farà storcere il naso a molti, ma convincerà (ne sono certo) altrettanti.
E complessivamente il film diverte, questo non si può assolutamente negare, che è la cosa più importante, visto che proprio questa era l'ambizione di regista e produzione.


Certo, dispiace che l'approccio alla trama sia stato così grossolano, così superficiale, così privo di ogni ambizione.
Forse è proprio questo il più grosso problema del film, l'accontentarsi, il non osare spingere la propria analisi al di la dell'ostacolo. Pochi dettagli avrebbero reso questo discreto ma grossolano film di fantascienza in un gioiellino per appassionati, e forse tra qualche anno in cult immancabile.

Accontentiamoci, comunque, di un film sicuramente al di sopra della media di genere in attesa che arrivi chi riesca a rispettare le regole e chiudere perfettamente il loop.
G.C.

PS: in realtà una speculazione teorica su un risvolto del finale andrebbe a spiegare alcune incoerenze (alcune davvero troppo grossolane per essere accidentali), ma non ad assolvere sostanzialmente il film dall'accusa di aver violato l'unica regola.


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